In cucina con Chiavoli.

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Un’idea last minute per il vostro pranzo di oggi, garantisce Chiavoli.

COZZE BUONISSIME SU FONDINO ABBASTANZA TRASPARENTE CON PEZZETTINI DI PREZZEMOLO

Tempo: 4 ore
(3h e 40 min. per domare e pulire le cozze; 20 min cottura)

Ingredienti:
-1 kg di cozze (le trovate confezionate in una retìna di plastica identica a quella dei palloni Supertele)

Preparazione:

Aprite con le forbici la retìna vicino al lavello e munitevi di una considerevole quantità di pagliette, quelle per grattar via il bruciato dalle pentole, nemesi dell’antiaderente.
Io ne ho usate sei.
Prendete una cozza alla volta e sottoponetela ad un energico scrub, pulendola ben bene.
Tenete presente che le cozze nel momento in cui le pulite sono ancora presumibilmente vive. Bondi infatti mi ha spiegato che al loro interno conservano una quota di acqua di mare sufficiente per continuare la loro respirazione subacquea per tutto il tempo che restano nel banco frigo del pescivendolo, infatti quando sono rimasta da sola con loro mi è parso di sentire qualcosa muoversi e ho fatto loro anche delle domande tipo “So che non potete parlare, un colpo se siete di Portogaribaldi, due colpi se vi hanno pescate nell’Oceano Indiano” e “Epatite A? Un colpo no, due colpi sì.”
Comunque.
Le cozze da vedersi fanno abbastanza impressione a causa di alcune loro peculiarità come:
-vulcanetti di calcare sulla loro superficie in cui abitano cose molli
-serpentelli di calcare sulla loro superficie abitati da cose molli, gelatinose, vermiformi, striscianti, rossicce

Queste nefandezze bisogna pur eliminarle prima di sottoporre le nostre conchiglissime alla cottura, sennò per me le bestioline che vivono in quei cosi lì quando sentono il caldo escono a vedere cosa diamine sta succedendo e noi non vogliamo che questo accada né ora né mai.
Per questo motivo vi consiglio di usare acqua fredda durante le operazioni di pulizia. In primis questo vi terrà al sicuro da temibili attacchi dei vermetti rossi, e in seconda battuta eviterà che le cozze ancora viventi sentendo un bel tiepidino si illudano di una precoce fine dell’inverno ed escano dal letargo aprendo le loro valve di scatto causandovi terribili spaventi.
Ma questa è chiaramente una mia idea.
Siete liberi di rischiare.

Per quanto riguarda la tecnica di rimozione di serpentelli e vulcanetti di calcare abitati vi consiglio di sciabolarli via con un colpo ben assestato, anche se secondo la mia opinione una spruzzata di Viakal potrebbe essere un valido supporto all’operazione sia facilitandone il distaccamento, sia svolgendo un’azione vermicida, ma Bondi mi ha detto NO NO NO.
Ho quindi impugnato saldamente un coltello e via, un movimento di avambraccio deciso, e sciabolate via tutta quella roba lì.
A me ha aiutato molto immaginare di essere un russo alla sua festa di compleanno con una bottiglia di Crystal.
Occhio ragazzi che una volta staccate quelle schifezze lì, gli abitanti gelatinosi di cui parlavamo prima sono liberi di uscire indisturbati e per questo la cosa migliore da fare arrivati a questo punto è retrarre prontamente le mani lasciando cadere la cozza nell’acqua – mi raccomando, fredda – con cui avrete precedentemente riempito la vasca del lavello.
Se avrete seguito passo passo le istruzioni fino a qui a questo punto le vostre cozze dovrebbero essere minaccia-free.

Riacciuffate quindi la cozza ormai sfitta ed andiamo avanti.
Aiutandovi con la lama di un coltello dovete strappare quel ciuffetto verdastro erbaceo che esce di lato dalla cozza. Tirate forte come fosse una linguetta easy-pill delle scatolette di tonno ed è fatta.
Anche qui potrebbero in realtà esserci degli inconvenienti. Nelle cozze di maggiori dimensioni effettivamente queste erbe formano un cordoncino abbastanza lunghetto che potrebbe indurvi a pensare aiuto un verme di mare vuole farmi del male e di conseguenza farvi correre per la cucina sbattendo contro ante e spigoli come una cimice impazzita.
Bisogna assolutamente fare un respiro profondo e mantenere la calma.
Siete suppergiù una sessantina di chili più di lei e per di più state impugnando un coltello affilato. Non temete. Le cozze possono sembrare creature molto aggressive e minacciose ma ricordate che al contrario di quanto suggerisce il loro aspetto sono piuttosto pacifiche e difficilmente vi attaccheranno se sarete scaltri e seguirete i miei consigli, proprio per questo vengono infatti conosciute anche con il nome di “mitili”, un omaggio al loro carattere mite senz’ombra di dubbio.
Nel caso si presentasse la rara eventualità di un attacco e doveste rimanere feriti adottate un atteggiamento del tipo “wait and see” in quanto non credo siano stati condotti studi adeguati su di un possibile veleno inoculato con il morso di cozza.
Ma vi assicuro che stiamo parlando di un’eventualità davvero molto rara.

ble(Nella foto vediamo chiaramente la cozza con i serpenti di calcare da sciabolare, la linguetta da tirare e le erbe tutt’attorno.)

Sbrigati tutte questi passaggi non vi rimane che scartavetrare per bene la cozza con le pagliette su tutta la superficie fino a quando le valve saranno belle lucide e lisce come un paio di scarpe di vernice.

Una volta pulite tutte le cozze presenti nella retina consegnatele fiere al vostro partner che  dopo una ventina di minuti ve le mette in tavola su un piatto contenente un dito di brodino trasparente con chiare note di aglio e limone e evidenti tracce di prezzemolo, da cui il nome della ricetta.
Servire caldo e accompagnare con crostini di pane.

Buon appetito!
cozze                                                                          Nella foto: una cozza.